Sono pochi gli utenti Mac che amano iPhoto. È pesante e lento, e si “appropria” delle foto che gestisce. Ma per fortuna esistono molte alternative valide.
OS X è un sistema operativo che offre di default un ricco pacchetto di software, con cui gestire praticamente tutte le esigenze di base di un utente di computer senza dover installare programmi aggiuntivi.
Ma, in mezzo ad applicazioni molto buone, come Safari, Mail o GarageBand, c’è anche il tallone d’Achille della Apple: iPhoto.
Intendiamoci, non è che sia proprio un disastro. Però non è all’altezza dei suoi “compagni di viaggio”. E non lo è mai davvero stato.
Se neppure tu lo ami, ecco qui 5 alternative che potrebbero fare al caso tuo.
Aperture, completissimo e professionale
Aperture è la sorella maggiore di iPhoto. Non è un programma semplicissimo da usare, ma d’altronde nasce con un target professionale. Offre moltissimo sia dal punto di vista della gestione della libreria che del ritocco delle immagini.
L’editing non distruttivo permette interventi chirurgici e di livello elevatissimo. Se provieni da iPhoto, importare la vecchia libreria è facilissimo, perché tra i due programmi c’è perfetta comunicazione, tanto che possono usare anche una libreria condivisa da cui entrambe le applicazioni attingono.
Aperture premette anche di creare presentazioni, di organizzare le foto con Volti e Luoghi (come iPhoto) ed è ottimizzato per schermi Retina. È la scelta giusta per chi fa sul serio con le foto. Per tutti gli altri è decisamente un programma sovradimensionato.
Lyn, un esempio di virtù
Lyn è uno dei programmi di gestione delle foto digitali più interessanti per piattaforma Mac.
Ha tutto quello che serve: un esplorer configurabile dall’utente, geotagging, gestione dei metadati (indispensabile per i professionisti), un editor non distruttivo, il batch processing e ottime opzioni di condivisione.
Non solo: è compatibile con le librerie di iPhoto, Aperture e Lightroom, quindi il passaggio da uno di questi programmi a Lyn è indolore. L’interfaccia non è attraente come quella di Aperture, ad esempio, ma è pulita e facilmente navigabile.
Il programma è leggero e supporta tutti i formati più diffusi, tra cui JPEG, TIFF, JPEG 2000, PNG, TGA, RAW, HDR, OpenEXR, PPM e GIF animate. La lista completa dei formati compatibili è sul sito dell’autore.
È perfetto per chiunque, dall’utente che vuole avere la libreria di foto ordinata al professionista (anche se ovviamente non offre una scatola degli attrezzi ricca come Aperture).
Picasa, un’ottima soluzione gratuita
Dal punto di vista della gestione delle immagini nel tuo computer Picasa, è imbattibile, a partire dall’importazione, che è totalmente automatica: devi solo scegliere se l’applicazione debba cercare le foto in determinate cartelle specifiche o in tutto il Mac, e aspettare.
L’ordine in cui le sistema è cronologico, ma alla fine della scansione puoi creare cartelle, usare tag, catalogare per collezioni e condividere sul tuo Picasa Web Album. Puoi anche creare album collaborativi.
Picasa offre anche alcuni strumenti per ritocchi di base delle immagini e anche alcuni effetti, tutto di qualità discreta ma nulla più. L’interfaccia è un po’ confusa, ma funzionale. È il gestore giusto per chi vuole perdere poco tempo e non ha esigenze troppo elaborate. Supporta il formato RAW di molte fotocamere.
Lightroom, il vice-Photoshop
Adobe ha infuso in Lightroom la potenza di Photoshop, unendola alla semplicità e alla razionalità che ti aspetti da un’applicazione di gestione di foto di alto livello.
Gli strumenti di ritocco sono molto avanzati. Degni di nota sono Upright, che raddrizza le immagini inclinate in un click, e il Pennello correttivo avanzato, che funziona in modo simile allo strumento Clone stamp di Photoshop e corregge imperfezioni ed errori, ma in modo molto più automatizzato.
Molto bella è anche la funzione che trasforma foto a colori in foto in bianco e nero. L’operazione non è una semplice desaturazione, che lascerebbe lo scatto piatto e senza carattere. Lightroom ti permette infatti di aggiungere informazioni da otto canali di colore. Ne risultano foto in bianco e nero dense, profonde vive.
L’applicazione gestisce benissimo anche le librerie di foto molto grandi, supporta il geotagging e crea begli album a partire da template. Le prestazioni sono professionali, ma è meno complicata di Aperture. Un gioiellino.
Pixa l’audace
L’interfaccia di Pixa è Mac style, e l’organizzazione è il suo forte, grazie anche ad un flusso di lavoro in buona parte automatizzato che ti permette di aggiungere immagini alla tua libreria o condividerle in pochissime mosse.
L’Auto-tagging risparmia il noioso lavoro di taggare le foto per ritrovarle con facilità, perché aggiunge attributi alle immagini in automatico. Le Live folder, invece, sono cartelle intelligenti che ti permettono di raggruppare le foto come vuoi tu, ma senza spostarle dalle loro posizioni originali nel tuo Mac.
L’esportazione con preset di conversione rende molto semplice la condivisione di immagini. Pixa è un programma meno ricco dei precedenti, ma più originale. Per spiriti audaci.