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Tutto sul 5G: cos’è il 5G e perché è necessario

Tutto sul 5G: cos’è il 5G e perché è necessario
Antoni Noguera

Antoni Noguera

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Ultimamente avrai sentito tanto parlare del 5G e immagino che, proprio come è successo a me, ti sarai chiesto tante cose… Cos’è esattamente il 5G? Perché si parla già di 5G se il 4G non è ancora nemmeno arrivato in tanti paesi? È realmente necessario?

Quest’anno la visita al Mobile World Congress in compagnia di alcuni miei colleghi di Softonic aveva un chiaro obiettivo: capire cosa fosse esattamente la tecnologia 5G e perché fosse così importante per l’industria della telefonia mobile e i giganti del WWW.

Cos’è il 5G?

È ancora difficile definire il 5G. Siamo in una fase in cui ancora nessuno sa cosa sia con certezza, nonostante ci siano in ballo tante idee. Com’è possibile? Beh ciò che è chiaro ora sono gli obiettivi. Ciò nonostante, seppur con obiettivi chiari, il 5G è ancora un concetto amorfo, ha bisogno ancora di tempo soprattutto a livello di standardizzazione dei protocolli. Si pensa che attorno alla metà del 2017 si potrà arrivare a definire bene il 5G, assieme agli operatori, i fabbricanti e le aziende del settore che cominceranno a lavorarci per implementarlo seguendo uno standard comune.

In teoria il 5G sarà una tecnologia di connessione che permetterà di assicurare una maggiore copertura mobile, più affidabile e più veloce. Pare che consentirà una velocità dati fino a 1GB al secondo per vari utenti allo stesso tempo, e un numero di utenti sempre maggiore a mano a mano che verrà sviluppata.

L’idea non è solo migliorare la copertura, ma anche l’intensità del segnale, che sarà molto più efficiente grazie ad uno spettro migliorato e segnali di frequenza più elevata che arriveranno a centinaia di migliaia di persone, anche a livello singolo. Alcuni rappresentanti di Intel, infatti, ci hanno parlato di “corsie di dati” riservate esclusivamente ad ogni utente, con tecnologie come la MIMO. Per intenderci, il 5G consentirà di scaricare film 4K in pochi secondi.

In poche parole, più affidabilità, più velocità, più copertura e per molti più dispositivi e persone.

Perché già 5G se ancora non ho nemmeno il 4G?

Bisogna tener presente che il 3G si iniziò a diffondere nel 2000 e il 4G nel 2010, quando la maggior parte di noi aveva ancora cellulari con i tasti ed eravamo ancora agli inizi dei download mediante dati mobili, che, tra l’altro, erano anche molto cari.  Nessuno poteva immaginare che gli smartphone avrebbero rivoluzionato il consumo dei contenuti. È possibile che il 5G diventi realtà per la maggior parte degli utenti solo nel 2030, quando molti sicuramente si staranno già lamentando dei suoi limiti e sognando il 6G.

La questione qui è che l’industria della telefonia mobile ha sempre iniziato a lavorare con previsione di futuro, anche se in questo caso non sarà sola: praticamente tutti i settori avranno bisogno di connessioni 5G e questo per un solo e unico motivo: il famoso Internet delle cose (IoT).

L’internet delle cose (o Internet of Things)

Il mondo che si profila sempre più dinanzi ai nostri occhi, congresso dopo congresso, pubblicità dopo pubblicità, è un mondo in cui non solo l’uomo parlerà con le macchine, ma in cui tutte le macchine e dispositivi parleranno tra di loro. Questo è già visibile su piccola scala, con gli smartwatch che si collegano al telefono e luci che si possono spegnere dal telefonino, o ancora videocamere di vigilanza che ci inviano immagini in diretta. Nel futuro ci sarà molto di più: auto connesse che si guidano da sole, semafori, frigo, letti, guanti, calzini, maniglie… tutto!

Gli esperti parlano di milioni di dispositivi che saranno connessi a partire dal 2018. Anche se la banda necessaria non sia poi così tanta, ne avremo sicuramente bisogno di più rispetto a quella di cui disponiamo ora. Tra l’altro bisogna considerare che i video e i tipi di interazione a distanza che consumeremo in un futuro sono in definizione 4K, 8K e persino a 360º (realtà virtuale). È chiaro che la tecnologia 4G non riuscirà a sostenere tutto ciò.

È finita l’epoca della latenza

La quantità di oggetti che controlleremo a distanza aumenterà in numero, ma anche in importanza. Servizi sempre più imprescindibili dipenderanno da una connessione a internet. La latenza, cioè il tempo che tarda un’informazione per viaggiare da un punto A (il tuo telefono) a un punto B (la porta di casa), è un lasso che non potremo permetterci.

Potremo tollerare una certa latenza in un gioco o in servizi come l’invio dei messaggi di testo.

Ma un’auto con guida automatica dovrà rispondere in millesimi di secondo.

Una sessione di realtà virtuale con i tuoi amici australiani non sarà la stessa cosa se abbiamo un ritardo nella connessione. Un chirurgo mentre opera a distanza ha bisogno di informazione precisa e in tempo reale. La tecnologia 5G farà tutta questa immediatezza realtà.

I dubbi etici sul 5G

Ci scommetto che dopo aver letto queste informazioni sul perché, il come e il quando del 5G, sarai anche tu entusiasta di questa tecnologia. Il futuro promette molto divertimento e tanta libertà sia di movimento che di accesso all’informazione, un livello mai immaginato prima. Ciò nonostante, come qualsiasi progresso tecnologico, sorgono anche dei dubbi di carattere etico, che la società in quanto tale dovrà affrontare:

  • Divario tecnologico

Il mondo è pieno di divari di ogni tipo. Crediamo di aver progredito in tanti aspetti, ma in realtà abbiamo divari di genere, di razza, di potere acquisitivo… e anche di tecnologia. Se da un lato nei paesi più sviluppati disponiamo di migliore e maggiore copertura, ci sono paesi e continenti che non possono garantire una connessione sicura ai propri abitanti.

È proprio una delle lotte di Mark Zuckerberg con la sua fondazione internet.org. Anche se molti esperti sostengono che alcuni paesi salteranno di generazione dal 3G al 5G direttamente, per il momento non possiamo evitare questa differenza tecnologica. Come potremo assicurare che chiunque un giorno possa accedere ad internet da qualsiasi luogo del pianeta? Esiste consapevolezza sociale su questo problema?

  • Big Data

L’Internet of Things non solo ci vedrà collegati a tutto e a tutti. Sarà anche un immenso generatore di milioni di petabytes di video in streaming e dati su usi, costumi e movimenti. Chi regolerà il controllo e la gestione di questi dati conosciuti come Big Data? Chi lotterà per la privacy quando già nel presente sembra quasi una battaglia persa? Quali aziende si avvantaggeranno rispetto ad altre per l’uso di questi dati e in che modo? Quali sfide si lanceranno l’uno contro l’altro Facebook, Apple, Microsoft, Google per accaparrarsi il maggior numero di dati possibili?

  • Un pianeta totalmente esposto

Tutto e tutti connessi. Internet dentro e fuori casa, persino nei nostri vestiti. Quali misure di sicurezza saranno necessarie per garantire che nessuno si approfitti di qualsiasi vulnerabilità? Siamo pronti per questa sfida? Qualcuno ha mai giocato a Watch Dogs?

Forse è prematuro andare troppo in là, ma ciò che è già abbastanza chiaro per tutti noi è che i prossimi 5 anni saranno veramente appassionanti e che quello che si profila oggi sono solo i primi passi verso una vera rivoluzione tecnologica.

Tu cosa ne pensi?

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