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I 5 migliori programmi per DJ

Pier Francesco Piccolomini

Pier Francesco Piccolomini

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Digital DJI programmi per mixare sono tanti. Alcuni funzionano meglio, altri peggio. Alcuni sono facili da usare, altri no. Ma comunque ce n’è per ogni esigenza. In questo post ne abbiamo selezionati cinque che crediamo migliori degli altri e li abbiamo testati per aiutarti a capire qual è quello più adatto per te.

La più grande differenza tra il DJ “analogico” e quello digitale è che il primo deve ipotecarsi il monolocale per potersi permettere di acquistare tutto quello che gli serve per lavorare professionalmente, mentre il secondo ha un cuore tecnologico che gli consente un notevole risparmio di soldi e di spazio.

In questo post parleremo del centro del mondo musicale di questo disk jockey a 64 bit: la console virtuale. Il mercato ne offre tante. Alcune sono perfette per principianti, altre sono inaccessibili a chi non sia un’autorità in materia. E poi ci sono le vie di mezzo. Queste sono le nostre 5 proposte.

Traktor DJ: per professionisti, ma anche per principianti volenterosi

Traktor

Ogni volta che la Native Instruments immette un’applicazione nel mercato, finisce sempre per diventare lo standard della categoria. Questo è accaduto, ovviamente, anche per Traktor (disponibile per PC e Mac). Da quando uscì la prima release nel 2000 (il programma si chiamava Traktor Studio) ad adesso il programma si è stabilito felicemente in milioni di computer, l’applicazione è maturata costantemente.

Oggi gli utenti professionali e non che lo utilizzano sono la maggioranza, tanto che i produttori di hardware musicale non possono non tenere conto di Traktor nel progettare controller e patch specifiche che mappino automaticamente i loro strumenti ricalcando le feature del software della prestigiosa software house tedesca.

Traktor offre quattro deck indipendenti, tutti con funzionalità Sync. Gli algoritmi di time stretching (essenziali per i DJ) sono di pregio, gli effetti tantissimi e le funzioni di looping sono molto estese ed adattabili a qualunque necessità. Grazie ad un uso intelligente della RAM, poi, le interruzioni della riproduzione sono praticamente impossibili (computer permettendo, ovviamente).

Da un punto di vista dell’usabilità, il bello di Traktor è l’adattabilità alle competenze di chi lo usa. Se sei alle prime scratchate ti divertirai un mondo. Se sei un professionista, anche.

Torq: bello, ma complicato

Torq

Torq è il concorrente numero uno di Traktor per completezza, qualità ed affidabilità. Supporta fino a 20 effetti VST simultaneamente e include una console loop molto completa. Questo lo rende particolarmente adatto per i remix.

Traq Morph

Tra le centinaia di funzioni che offre, una ci ha colpiti particolarmente: il Traq Morph, un tool che ti permette di aggiungere effetti durante la transizione da un deck ad un altro. Inserendone di differenti nel deck di partenza e in quello di destinazione otterrai dei mix estremamente originali. Un’idea brillante firmata AVID.

L’unica controindicazione di Torq è la complessità: se sei un novizio, infatti, troverai l’interfaccia complicata, e prima di iniziare a divertirti sul serio potrebbe passare un po’ di tempo.

Virtual DJ: tante versioni per tutte le necessità

VirtualDJ

Ciò che rende Virtual DJ (disponibile anche per Mac) molto competitivo è una delle interfacce più abbordabili della categoria. Ovviamente, se sei totalmente o quasi totalmente a digiuno di console per disk jockey avrai bisogno di una mano: per quella puoi dare un’occhiata a questo video, in cui ti mostriamo fader per fader, pulsante per pulsante a cosa servono gli elementi che ti troverai di fronte in Virtual DJ.

Le versioni di Virtual DJ sono cinque. La LE viene inserita come bundle in alcuni controller MIDI. La versione Home è invece gratuita e scaricabile liberamente. A pagamento ci sono invece VirtualDJ Broadcaster, VirtualDJ Pro Basic e VirtualDJ Pro Full. Per le caratteristiche di ciascuna puoi consultare la tabella completa delle differenze.

Se hai un computer abbastanza potente e una scheda audio esterna, VirtualDJ ti terrà ottima compagnia. Nel momento in cui dovessi compiere il salto da DJ amatoriale a professionista, forse dovresti pensare ad un programma più avanzato, ma finché non cominceranno ad offrirti contratti da qualche migliaio di euro a serata il problema non si porrà.

MixVibes Cross

MixVibes

La compatibilità di MixVibes Cross con i vinili TimeCode è la sua carateristica più evidente. È uno strumento che farà la gioia di chi lavora con attrezzature analogiche ma decide di passare a una strumentazione più digital-oriented senza traumi.

Al design del programma bisogna abituarsi, non è la più bella né la più amichevole, ma l’architettura di MixVibes Cross è robusta. La gestione della libreria musicale è una delle migliori (VirtualDJ, in questo campo, è invece il meno maturo) e l’individuazione dei BPM è particolarmente rapida e precisa, il che aiuta un bel po’ quando sei dietro una console.

Ableton Live: il capolavoro

Ableton Live

Live (c’è sia per Mac che per PC Windows) non è una console per DJ. È qualcosa di diverso, e molto di più. Si tratta infatti di un sequencer, di uno strumento musicale e di una raccolta impressionante di drum machine, virtual synth, emulatori di ampli, effetti e campionatori. Tutto in un solo programma.

L’interfaccia è 2D (il processore ringrazia!), ed è incredibilmente intuitiva. La Ableton ha studiato il suo gioiello per essere usato sia in contesti live che di studio. Lo ha dotato così di due interfacce differenti.

Se vuoi una panoramica abbastanza esaustiva sulle possibilità che questa applicazione ti offre, la nostra recensione è un buon punto di partenza. La demo completa (che dura 30 giorni) è però il modo migliore per imparare ad amare Live. E se sei un DJ con spiccata vocazione compositiva, non lo mollerai più. Suonare per credere.

[via OnSoftware ES]

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