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Da International Soccer a FIFA e PES. La mia storia coi giochi di calcio

Alessandro Licitra

Alessandro Licitra

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Il calcio è lo sport più amato dagli italiani. Ed anche il mio. Una passione che oltre al calcio giocato o in TV, comprende anche quello virtuale.

Io l’ho vissuto fin dai suoi inizi: da International Soccer all’era di Kick Off e Sensible Soccer, fino ai più recenti FIFA e PES. Oltre un ventennio in cui di strada, certamente, ne è stata fatta…

Ripercorriamo insieme l’evoluzione dei giochi di calcio, vista però da un’ottica più personale. La mia storia parte da lontano. E te la voglio raccontare.

Gli inizi col Commodore 64

Ero un bambino. Un giorno mi trovavo a spasso coi miei genitori quando vidi per la prima volta il Commodore 64. Fu amore a prima vista. Poco tempo dopo Babbo Natale me lo fece trovare sotto l’albero. Da lì iniziò la mia avventura coi videogiochi.

Erano i tempi delle cassette, bisognava scrivere “load” per caricare un gioco sul C64 (per usare questa gloria del passato puoi provare C64 Forever). E passavano lunghi e interminabili minuti prima di poter iniziare a giocare… insomma c’era tutto il tempo per prepararsi i pop-corn!

Tra le cassette in mio possesso c’era un gioco, o per meglio dire, il primo gioco di calcio della storia, International Soccer. Nulla di eccezionale, non mi aveva nemmeno entusiasmato granché, ma la sola idea di poter giocare a pallone al computer era qualcosa di semplicemente straordinario.

Poi arrivò Emlyn Hughes International Soccer. Era il 1988. Potevi fare campionati e passare ore e ore senza staccarti dallo schermo. La giocabilità era eccezionale, la grafica spremeva al massimo il modesto hardware del C64. Ero forte,  molto forte. Ed è stato l’unico gioco nella mia carriera videoludica in cui nessuno è mai riuscito a battermi. Sfidavo amici, giocavo tornei a scuola, ma non ce n’era per nessuno. I videogiochi di calcio erano il mio forte, oltre che i miei preferiti. Ma Emlyn Hughes, ad un certo punto, non bastava più…

Fonte: Wikipedia

Gli anni 90 e i giochi di calcio che hanno fatto storia

Arrivarono poi i tempi dell’Amiga 500. 16 bit, un salto di qualità mostruoso rispetto agli 8 bit del Commodore 64. Iniziava una nuova era informatica e con essa, una generazione di giochi di calcio che ha segnato un prima e un dopo nella storia videoludico-calcistica: Player Manager, Kick Off (soprattutto il 2) e Sensible Soccer hanno rivoluzionato il calcio virtuale.

Player Manager

Sviluppato da Anco sotto l’ala del mitico Dino Dini, Player Manager ti metteva nei panni di allenatore e giocatore. Partivi dal basso, con un team di terza divisione. L’obiettivo era quello di gestire la squadra in campo e fuori, e portarla al successo salendo di categoria. In campo potevi controllare l’intera squadra o un solo giocatore, di default il mitico Alberto Rossini. Fuori gestivi il calciomercato e tutto quanto ruotava attorno al tuo club.

Era bellissimo, la grafica per quell’epoca era eccezionale e soprattutto, il gioco abbracciava una filosofia mai vista prima: per l’appunto, quella di poter essere giocatore e dirigente allo stesso tempo.

Per certi versi – ma con tutte le differenze del caso – Player Manager fu di grande ispirazione per molti manageriali di successo, su tutti The Manager e Championship Manager (oggi reincarnatosi, di fatto, in Football Manager).

Kick Off 2

Di nuovo Anco, di nuovo Dino Dini. Kick Off 2 è per me uno dei migliori giochi della storia. Per lo meno, uno di quelli che ricordo con maggior piacere. L’engine grafico riprendeva quello di Player Manager, migliorandolo notevolmente. La visuale era dall’alto, in 2D,  l’azione di gioco era molto veloce ed era possibile eseguire tiri ad effetto.

Ricordo in particolare le parate dei portieri, che per la prima volta riuscivano a fare interventi davvero spettacolari e convincenti. E ricordo pure che era possibile dribblare il portiere in uscita, ma questa per l’epoca era una mossa ad appannaggio dei veri campioni. Un anno dopo la sua pubblicazione, nel 1991, arrivò l’espansione Final Whistle, che aggiungeva il fuorigioco e dava quindi una nuova dimensione ai giochi dell’epoca.

Fonte: Wikipedia

Sensible Soccer

Il successo di Kick Off non passò inosservato ai giovani sviluppatori della sconosciuta Sensible Software, che dissero la loro lanciando sul mercato Sensible Soccer, il primo vero rivale di Kick Off 2.

Dal punto di vista tecnico era superiore al titolo Anco. I giocatori erano più curati e la grafica era chiaramente superiore al KO2. Ma la vera forza di Sensible Soccer era la giocabilità. L’azione di gioco era più lenta rispetto a Kick Off, ma invogliava di più il fraseggio tra i calciatori.

Fonte: Wikipedia

Il successo fu straordinario e venne bissato nel 1994 con Sensible World of Soccer, che innovò inserendo tutta una fase manageriale all’interno del gioco e introducendo una modalità carriera lunga 20 anni. Sensible Soccer fu probabilmente il gioco di calcio migliore dell’inizio degli anni 90. Nemmeno il ritorno di Dino Dini con Goal! (il vero seguito di KO2, stavolta sotto l’insegna Virgin), riuscì a scalfirne il successo.

Eppure, nonostante riconosca i meriti di Sensible Soccer, la mia preferenza ricade su Kick Off 2. Questione di feeling…

Progetti indipendenti che emulano i miti del passato

Kick Off 2 e Sensible Soccer sono due pietre miliari, e questo è noto a tutti i “vecchi” videogiocatori. Se sei un nostalgico, ti farà piacere sapere che alcuni sviluppatori hanno creato dei giochi che si ispirano a queste due glorie del passato.

  • New Star Soccer – Il miglior progetto indipendente, recentemente premiato come gioco sportivo dell’anno ai BAFTA Awards. Lo stile grafico ricorda Sensible Soccer, ma in più devi curare ogni aspetto della vita della tua squadre e dei tuoi calciatori. Un’alternativa ai mostri sacri dei giorni nostri che vale la pena di provare.
  • Throw In – Intitoliamo la recensione così: Kick Off 2 + Sensible Soccer = Throw In. Ed è proprio così. È probabilmente il gioco che, tra tutte le produzioni indie, mixa nel migliore dei modi le qualità di entrambi i giochi. Il titolo, ormai datato e discontinuato, è stato rimpiazzato dal nuovo progetto Active Soccer, già disponibile per iOS. A breve arriveranno anche le release per PC e dispositivi Android.
  • Yoda Soccer – Un vero clone di Sensible Soccer. Grafica e giocabilità sono pressoché identiche. Mentre l’IA dei portieri e l’interfaccia di gioco sono migliorabili.
  • Sensational World Soccer 2010 – Uscito in occasione dei mondiali del 2010, prova a ricalcare le orme di Sensible Soccer. Ma il confronto è impietoso: le animazioni scadenti, la lentezza di gioco e la scarsa giocabilità compromettono ogni giudizio.

L’era di FIFA e PES: dagli inizi ai giorni nostri

Alla fine del 1993 Electronic Arts si getta nella mischia e lancia un nuovo gioco di calcio: FIFA International Soccer. Una rivoluzione. Si abbandona la classica vista dall’alto “a volo d’uccello” per cedere il passo a una visuale isometrica. Un cambio radicale rispetto a qualunque altro gioco di calcio visto fino a quel momento.

Lo comprai subito per la mia console, un Sega MegaDrive. La qualità grafica era impressionante per gli standard dell’epoca. Le animazioni davano un vero plus al gioco, i portieri riuscivano a fare parate spettacolari (ma anche qualche papera) e il gameplay era decisamente convincente.

Dopo la prima partita dimenticai i mitici Kick Off 2 e Sensible Soccer. Passavo intere ore a giocare la coppa del mondo e mi divertivo parecchio! L’anno dopo, FIFA 95 bissò il successo perfezionando il titolo sotto ogni aspetto.

In quello stesso periodo Konami lanciò per la prima volta International Superstar Soccer su Super Nintendo.

Fu però nel corso degli anni successivi e col passaggio alle console di nuova generazione che la lotta al miglior gioco di calcio prese una piega più competitiva.

EA decise di abbandonare su FIFA la visuale isometrica in favore dell’inquadratura 3D in stile televisivo: la grafica di FIFA era da brividi. Dal canto suo il simulatore Konami con le nuove console (N64 e PSX, ma non Saturn) riuscì ad avere una progressione mostruosa. Il nome del gioco nel corso degli anni subì dei ritocchi tra una versione e l’altra: International Superstar Soccer > International Superstar Soccer Pro > ISS Pro > Pro Evolution Soccer (PES).

FIFA aveva dalla sua il dominio del mercato e una superiorità grafica evidente. ISS Pro però era più giocabile e portava il calcio da salotto su livelli mai visti prima. Intorno al 1997-1998 il gioco Konami era un titolo che oserei definire di nicchia, per “veri intenditori”, per coloro che preferivano una sontuosa giocabilità a una bella grafica. E fu anche il primo ad introdurre il “passaggio filtrante”.

Iniziava così una delle guerre videoludiche più famose di sempre: FIFA vs PES. Con cadenza annuale EA e Konami rilasciavano nuove versioni dei due simulatori. Pro Evolution Soccer anno dopo anno guadagnava mercato e consensi, fino ad imporsi sul rivale. Era IL gioco di calcio per eccellenza. E lo è stato per oltre una decade, raggiungendo il massimo splendore, a mio personale avviso, con Pro Evolution Soccer 6. Questa versione poneva un forte accento sul multiplayer online. Ci giocavo su PC e in rete il divertimento, nonostante un po’ di lag quasi cronico, era assicurato.

Ma c’era qualcosa di unico per l’epoca: i gruppi (minimo 2, massimo 30 giocatori). Potevi fondare il tuo o unirti a uno già esistente. Online sfidavi gruppi rivali in partite rigorosamente 2 vs 2. Ogni vittoria portava punti al tuo team. E se battevi un gruppo molto quotato ti venivano assegnati più punti. Fondai un gruppo insieme ad un altro “pessatore” incallito con cui mi sfidavo a PES 5 online. Eravamo nella classifica dei top a livello mondiale. Bei tempi!

PES 6 era semplicemente fenomenale. E le aspettative sul suo seguito, Pro Evolution Soccer 2008, erano molto alte. Purtroppo, mai delusione fu più cocente. Lo comprai rigorosamente al day 1, ma furono soldi mal spesi. Il gioco non divertiva, innovava poco, il multiplayer online dava seri problemi e, ciliegina sulla torta, Konami decise di rimuovere le partite tra gruppi e il 2vs2.

Fu un anno (quasi) sabbatico. Feci un passo indietro e continuai a giocare a PES 6. E provai FIFA 08. Il simulatore EA, dopo parecchi anni nell’oblio, “non era male”.

Pro Evolution Soccer però meritava un’altra possibilità. Arriviamo così alla successiva release: PES 2009, un altro disastro. Esce pure FIFA 09, capace di impressionare l’opinione pubblica. Un salto di qualità oltre ogni aspettativa, sia a livello tecnico che di gameplay. Da quel momento cambiarono le gerarchie. L’ascesa di FIFA divenne inarrestabile, così come il declino di PES. Il resto è storia dei giorni nostri.

FIFA 13 è oggi il re del calcio virtuale. PES lo segue a distanza, ma diamo merito a Konami di aver fatto un buon lavoro quest’anno riportando la serie a buoni livelli dopo alcuni anni al di sotto delle aspettative. Per saperne di più, leggi il primo e il secondo tempo del confronto tra FIFA 13 e PES 2013!

Questa è la mia esperienza e mi piacerebbe conoscere anche la tua storia con i giochi di calcio!

Con quale simulatore hai iniziato e qual è oggi il tuo preferito?

Alessandro Licitra

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