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Io che uso Mac: qual è il browser perfetto per me?

Pier Francesco Piccolomini

Pier Francesco Piccolomini

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Browser per MacSi cambiano le mogli e i mariti, le automobili, le abitudini alimentari, si cambia religione, squadra del cuore e partito politico, si cambia anche casa, città, nazione. Si cambia tutto. Ma dal programma che si usa per navigare in Internet non ci si schioda.

Nel mondo informatico il browser è, per qualche motivo, una delle categorie di applicazioni con il coefficiente più alto di fidelizzazione. Che sia per pigrizia, per abitudine o per puntiglio, ci riesce sempre difficile lasciare la strada vecchia per la nuova. Ma in questo modo corriamo il rischio di perderci qualche novità che ci farebbe comodo, e di precluderci l’esperienza di navigazione più adatta ai nostri bisogni.

Ora che Firefox 4 ha finalmente visto la luce, lo abbiamo messo a confronto con le nuove versioni degli altri due browser più diffusi del mondo Mac (Chrome e Safari), con lo scopo di scoprire pregi e difetti di ciascuno. Alla fine, chissà, potresti scoprire che il browser che usi da tanti anni non è quello che ti calza meglio. Perché, che tu lo creda o no, si può cambiare navigatore senza rischi. E senza finire in analisi.

Workflow e usabilità generale

Safari e Chrome offrono entrambi una start page con una comoda anteprima dei siti che visiti di più, che diventano quindi disponibili in un click. Questa gradita rivoluzione (per la quale, non dimentichiamolo, dobbiamo tutti ringraziare Opera!) è però implementata meglio nel browser di Google che in quello della Apple, perché le due modalità di visualizzazione che offre il primo sono più pratiche del pur pittoresco stile Exposé made in Cupertino.

Gruppi di schedeFirefox 4, dal canto suo, ha utilizzato il medesimo concetto applicandolo ai tab aperti, visualizzabili come miniature cliccando sull’apposito tasto Gruppi di schede. Chi lavora con molte pagine contemporaneamente (e siamo tanti a farlo) apprezzerà particolarmente questa novità di Firefox, focalizzata su una necessità reale degli utenti e realizzata con gusto.

Velocità

Da questo punto di vista le performance sono in tutti e tre i casi soddisfacenti, e le differenze sono poco rilevanti per le necessità di un utente medio. Per questo proponiamo un bell’oro ex aequo.

Una nota però è necessaria: Firefox, anche in questa nuova release, fa un uso scriteriato della RAM, il che può essere causa di rallentamenti del browser e dell’intero computer. Se consideriamo anche questo aspetto, dunque, Chrome vince e Safari gli sta col fiato sul collo, mentre la volpe di fuoco arranca un po’.

Stabilità

FirefoxFino all’uscita della versione 4, il fanalino di coda in questo campo era sicuramente Firefox. Dopo aver schiacciato la concorrenza con la versione 2 (soprattutto a colpi di plugin, che consentivano a ciascuno di organizzare il browser in base alle proprie esigenze), il browser Mozilla ha cominciato a diventare progressivamente meno affidabile. I crash hanno cominciato a fare capolino, il che significava perdite di tempo e a volte anche di prezioso lavoro (anche se il buon Lazarus ci metteva spesso una pezza … a proposito: avete tutti installato Lazarus, vero?). Con questa nuova release il problema è risolto, perché ogni processo gira indipendentemente dagli altri.

ChromeGoogle Chrome, dal canto suo, ha fin dall’inizio optato per questo tipo di architettura modulare, che fa sì che un plugin che va in crash non trascini all’inferno con sé l’intero browser, ma causi un freeze del solo tab che lo sta utilizzando. L’esperienza di navigazione, a queste condizioni, è decisamente più rilassante. Un “grazie” di cuore alle teste d’uovo di Mountain View per aver imposto questo nuovo, prezioso standard.

SafariE a Cupertino, invece? La stabilità di Safari è storicamente sempre stata abbastanza buona, anche se molti utenti lamentavano una gestione un po’ originale delle pagine (soprattutto di forum) affollate di gif animate. A parte questo, i crash del browser di default dei Mac sono sempre stati rari, e la gestione dei processi disinvolta. Fino a un paio di anni fa poteva succedere di trovare siti web (uno su tutti: quello di Vodafone Italia) incompatibili col browser Apple, ma oggi il problema è scomparso. Quindi, nel complesso, Safari e le sue gambe robuste fanno la loro figura.

Personalizzazione

La customizzazione è una pratica irresistibile, oltre che obiettivamente utile in molti casi. E i componenti aggiuntivi ne sono il simbolo.

Il primo browser a scoprire la miniera d’oro dei plugin è stato Firefox, che ha così conquistato il cuore ed il mouse di milioni di utenti. La disponibilità di componenti aggiuntivi è presto diventata così ampia che la volpe di fuoco ha staccato tutti gli avversari (all’epoca il nemico da battere era Internet Explorer). Ovviamente anche Firefox 4 è generosissimo in tal senso, ma ora la concorrenza gli insidia il calcagno.www

Il browser di Google ha infatti aggiunto, da un anno circa, l’opzione addon, che ora sono un dignitoso mucchietto. Ovviamente non può ancora competere in quantità con il browser di Mozilla (e a volte neppure in qualità, come nel caso da manuale di SiteAdvisor, disponibile per entrambi i browser ma davvero funzionante solo su Firefox), ma quando Big G comincia a correre è difficile che inciampi (anche se non impossibile).

Anche Safari, dalla release 5.0.1, ha introdotto la compatibilità con i plugin, ma almeno per il momento uscirebbe malconcio da un paragone con la concorrenza. Naturalmente gli concediamo il diritto d’appello, considerato soprattutto che si è affacciato al mondo dei componenti aggiuntivi da poco. Va comunque detto che, a fronte di una quantità ancora esigua, la qualità dei plugin è abbastanza alta. Molto Apple.

Interfaccia

Sull’argomento c’è poco da discutere: Google Chrome sta dettando legge. Lo dimostra il fatto che lo stanno copiando tutti. Firefox, infatti, pesca a piene mani dall’aspetto minimal e super razionale del navigatore di Google, ed Internet Explorer 9 anche. Safari, dal canto suo, ha sempre “ballato da solo”, distinguendosi per eleganza.

Questi scopiazzamenti, però, hanno portato frutti positivi: osservando le ultime release dei tre browser, infatti, notiamo un gradevole allineamento verso l’alto della qualità ed usabilità della UI, per la gioia degli utenti.

Quando si parla di browser, i confronti da fare possono essere tantissimi. In questo post abbiamo deciso di focalizzarci su alcuni aspetti pratici, che stanno particolarmente a cuore alla maggior parte degli utenti.

Naturalmente la discussione è aperta. Tu, per esempio, da che parte stai, e perché?

Pier Francesco Piccolomini

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