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Cos’è tutto questo brusìo su Yik Yak?

Cos’è tutto questo brusìo su Yik Yak?
Zuzanna Blaszkiewicz

Zuzanna Blaszkiewicz

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Con un nome come Yik Yak (e un yak come icona dell’applicazione), sarebbe difficile capire esattamente il motivo per cui l’applicazione sta creando problemi in tutti i campus universitari degli Stati Uniti.

In poche parole, Yik Yak sta alla comunità studentesca come Secret stava alla comunità tech: un modo per condividere anonimamente qualcosa con le persone della tua rete. La differenza con Yik Yak è che la rete è fisica, limitata a un raggio di circa 2 km dalla propria posizione.

Dopo aver guadagnato un’enorme popolarità dal suo debutto, avvenuto lo scorso anno, Yik Yak ha visto nascere applicazioni come FacebookSnapchat. Attualmente è una delle applicazioni top di social network dell’App Store e ha appena ottenuto altri 75 milioni di dollari di finanziamento. Ma, nonostante il suo successo, si trova anche in mezzo a molte polemiche.

Con l’anonimato arriva anche il tipico senso di libertà che fa pubblicare cose sprezzanti e dannose, proprio perché si può farla franca. Di conseguenza, Yik Yak sta ricevendo poca copertura mediatica perché viene vista come un’app che incoraggia il bullismo nelle scuole superiori e fra gli studenti universitari.

Ancora una volta, sembra che un’app social stia ridefinendo l’esperienza scolastica (pensa a com’era la vita prima di Facebook), ma non starà facendo più male che bene? Diamo uno sguardo più da vicino a Yik Yak per scoprire se, come Facebook, può sopravvivere fuori dai campus.

Che cos’è Yik Yak?

Potremmo definirlo una combinazione di SecretWhisperTwitter. Yik Yak, infatti, è un social network anonimo che ti consente di postare aggiornamenti in un news feed in stile Twitter, che saranno letti dalle persone che si trovano entro un raggio di 2 km. Gli sviluppatori Tyler Droll e Brooks Buffington la chiamano una “bacheca virtuale” per i campus universitari, ma sperano che finirà per trasformarsi in una fonte di notizie locali.

Come funziona?

L’applicazione è semplice. Non è necessario alcun login o registrazione. Basta scaricare l’app e avrai accesso ai post scritti nel raggio di circa 2 km. Paragonabile a Reddit, i messaggi possono essere votati positivamente o negativamente: nel primo caso otterranno più visibilità, mentre nel secondo caso possono anche essere rimossi dall’app. Puoi anche commentare anonimamente i post. Come avviene per Twitter, i messaggi sono limitati a 200 caratteri. Tuttavia, a differenza di Twitter, scadono dopo 100 giorni.

Sebbene tu possa vedere solo gli “Yak” delle persone nelle tue vicinanze, esiste una sezione Featured posts con i trending topic, una sezione Top Yaks per i post più popolari e una sezione chiamata Peek Near, che ti consente di scoprire cosa sta succedendo nelle università degli Stati Uniti, senza però la possibilità di commentare.

Perché è così popolare?

Come Facebook e Snapchat, Yik Yak ha trovato un gran seguito tra gli studenti delle scuole superiori e delle università, il sigillo di approvazione implicito per un’applicazione sociale. I ragazzi lo vedono come un modo per condividere anonimamente cosa sta accadendo nei campus e, poiché è legato al posto in cui ti trovi in quel momento, finiscono per contribuire ad una rete molto locale. Più che un luogo in cui rivelare qualche grande segreto a un gruppo di sconosciuti, Yik Yak è una sorta di cassa di risonanza per sfogare la propria frustrazione su cose che le persone intorno a te potrebbe capire.

Con poca promozione, gli sviluppatori hanno affermato di aver preso di mira gli utenti più importanti dei campus per aiutare a diffondere e promuovere l’applicazione. Ha funzionato.

Perché tante polemiche?

L’anonimato è la fortuna e la sfortuna di quest’app. Chiaro e semplice: i ragazzi possono essere meschini. Quella che dovrebbe essere una bacheca virtuale si è trasformata in un centro pubblico per bullismo, fanatismo e minacce di bombe. I ragazzi del liceo sono specialmente colpevoli di usare l’applicazione per fare del male invece che del bene.

Immagina questa situazione: uno studente anonimo pubblica un commento offensivo su un altro studente. Indicandone il nome, che la cosa sia vera o no, tutta la scuola conosce il pettegolezzo. Tuttavia, nessuno si prende la colpa, perché il commento è anonimo. E questo ovviamente è un fatto già successo in innumerevoli scuole di tutto il paese.

Molto più dannose sono le minacce anonime inviate via Yik Yak, che hanno costretto alcune scuole a chiudere, in attesa di indagini sulla loro legittimità. Mentre finora non c’è stato alcun merito per la maggior parte di queste minacce, ci sono state ripercussioni reali sugli studenti coinvolti.

Gli sviluppatori cosa stanno facendo per controllare la situazione?

Le minacce e il bullismo non sono chiaramente lo scopo che gli sviluppatori Droll e Buffington avevano per l’applicazione e stanno lavorato duramente per alleviare alcune delle tensioni che ha causato nelle scuole.

In termini di minacce, Droll e Buffington hanno collaborato con le autorità, come nel caso di una minaccia fatta all’Università di Albany, SUNY, per identificare gli studenti coinvolti.

Si tratta per lo più di ragazzi che spifferano cose sulle lezioni o gli esami, che fanno scherzi stupidi o pubblicano confessioni da ubriachi.

Stanno, inoltre, lavorando per tenere Yik Yak fuori dalle scuole superiori. Hanno implementato il geo-fencing per evitare che si abbia accesso all’applicazione dagli istituti. Ciò significa che, se sei nei paraggi di una scuola, non puoi pubblicare nulla né vedere i feed. Molto è stato fatto volontariamente da Droll e Buffington dopo aver sentito le notizie di bullismo e di minacce. Inoltre, con l’aiuto di Maponics, che aveva già tracciato l’85% dei licei negli Stati Uniti, sono stati in grado di implementare rapidamente il geo-fencing in molte scuole in tutto il paese.

Infine, c’è anche la politica interna di Droll e Buffington secondo cui i messaggi offensivi vengono votati negativamente e successivamente rimossi dal feed, anche se non è ancora chiaro quanti voti servono. C’è anche la possibilità di contrassegnare yak inappropriati.

Qual è il futuro di Yik Yak

Come Facebook, Yik Yak sta ottenendo la sua parte di successo, puntando in primo luogo sugli studenti universitari, nella speranza di espandersi oltre i campus universitari. Droll e Buffington sono stati chiari sul fatto che vedono Yik Yak più come una “fonte di notizie locali” piuttosto che una semplice cassa di risonanza per liceali angosciate e ragazzi ubriachi. Per ora, però, i ragazzi del college ubriachi sono ancora il loro target di mercato.

È difficile prevedere se Yik Yak potrebbe avere un futuro al di fuori delle scuole superiori, soprattutto se si guarda il tipo di cose che vengono pubblicate: si tratta per lo più di ragazzi che spifferano cose sulle lezioni o gli esami, che fanno scherzi stupidi o pubblicano confessioni da ubriachi. Ovviamente, non è né così pericolosa né così utile. La domanda è: ti interessano di più le lamentele di sconosciuti in metropolitana o cosa fanno le persone sedute accanto a te nel campus? Il senso di comunità locale sembra essere la caratteristica più importante di Yik Yak (insieme all’anonimato) e potrebbe essere difficile da ricreare nel mondo reale.

Chissà se a qualcuno interessa davvero.

Per quanto riguarda la fonte di notizie locali, il limite di 2 km potrebbe essere uno svantaggio, una volta che l’app dovesse uscire dai campus. Potrai ottenere solo le notizie di un’area specifica e, a essere onesti, Twitter e le app di messaggistica come WhatsApp hanno già coperto questo aspetto.

L’anonimato di Yik Yak è sia un punto di forza che una potenziale minaccia. In questo momento, l’applicazione sta ancora creando molte polemiche a causa dell’apparente attrazione di condividere pensieri scorretti con persone che potrebbero in realtà sapere di cosa stai parlando. Oltre a ciò, come abbiamo visto con Secret e Whisper, una volta che arriva nel mondo reale, potrebbe diventare noioso. Chissà se a qualcuno interessa davvero.

Facebook ha iniziato nello stesso modo e guarda dov’è ora. Ci sono molti che sperano che l’app sia solo una moda passeggera. Solo il tempo lo dirà.

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Articolo originale di Zuzanna Blaszklewicz su Softonic EN

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