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30 anni di Mac. Dalla folle bellezza alla bellezza delle folle

30 anni di Mac. Dalla folle bellezza alla bellezza delle folle
Laura Ceridono

Laura Ceridono

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Oggi il Mac compie 30 anni. Tre decadi di storia della tecnologia, e non solo. Innovativo, rivoluzionario, originale. 30 anni dopo, cosa è rimasto, cosa è cambiato? Ripercorriamo le tappe del debutto e scopriamo anche se il Mac è destinato a diventare “il nuovo Windows” o no.

Era il 24 gennaio del 1984 quando un giovane Steve Jobs presenta al mondo il primo Macintosh, il computer e il sistema operativo che avrebbero fatto la storia di un pezzo importantissimo della tecnologia.

Il primo Mac era piccolo, user friendly, si chiamava come una varietà di mela e parlava, come possiamo apprezzare nel suggestivo filmato d’epoca, quando Steve Jobs armato di papillon (l’epoca dei girocolli neri non era ancora arrivata) tira fuori da uno zainetto il computer di “folle bellezza”.

Fu il primo sistema operativo ad introdurre un’interfaccia grafica con le icone, le finestre sovrapposte su più livelli, il cestino, gli appunti…

Il Macintosh 128K incorporava due programmi destinati a fare la storia: MacWrite e MacPaint. Mentre i software dell’epoca ancora funzionavano in modalità testuale, MacWrite fu il primo a introdurre il cosiddetto WYSIWYG (What You See Is What You Get, “quello che vedi è quello che ottieni”), riproducendo fedelmente sullo schermo il layout della pagina e i caratteri. Insieme al programma di disegno MacPaint, MacWrite è stata una delle killer application che hanno reso popolare il concetto di interfaccia grafica, e in particolare quella del Macintosh.

Curiosamente, nel primo Mac debuttarono anche Word ed Excel, che furono sviluppati dalla Microsoft appositamente per Apple, mentre la versione per Windows fu rilasciata solo nel 1989.

Il primo Mac fu annunciato a pochi giorni del debutto commerciale da uno spot televisivo diventato celebre. Nel filmato, diretto da Ridley Scott, una ragazza lancia un martello contro uno schermo gigante, mettendo fine al predominio del Grande Fratello che stava ipnotizzando la massa: il 24 gennaio Apple computer presenterà il Macintosh. E vedrete perché il 1984 non sarà come “1984”. Il riferimento è ovviamente al romanzo 1984 di George Orwell: il Mac si propone quindi come la risposta al Pensiero Unico. E ai PC di IBM…

Non a caso Think different diventerà lo slogan del Mac e accompagnerà un sistema operativo rivoluzionario, destinato a cambiare il corso della storia.

Ma la storia ha percorsi a volte imprevedibili. Con gli anni la forza rivoluzionaria di quel “pensa differente” prenderà una piega inaspettata, e Apple punterà a diventare un fenomeno di massa. Scicchettosa, ma comunque massa. Il resto (iPod, iPhone, e l’inevitabile predominio di iOS sullo sviluppo di OS X) è storia…

Per i 30 anni del Macintosh ci siamo chiesti proprio questo: OS X è il nuovo Windows?

Laura Ceridono

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